Il vecchio che ,
Autunno inoltrato,
s'avvicinava alle acque calme del lago
assomigliava , sempre più,
al giovane che avevamo visto crescere ,
senza affano , nelle notti del plenilunio d ' Estate .
Tutto di lui
sapeva di proporzione quasi Celeste ,
meno la lingua , piccola , ispida e
incapace di scandire parola alcuna .
Rimanevano per lui il silenzio e
tonalità afone ,
essenziali per fermare il suo tempo ,
contratto dalle ragioni del vivere.
Oggi ha raggiunto il Luogo indenne,
il divino Specchio e
può piangere .
La notte e i suoni antichi
assaliranno per lui
il fuoco dell' Alba .
E sarà difficile vivere ancora .
martedì 27 maggio 2008
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